Amilcare Ponchielli — Ah pescator affonda lesca

La canzon ve lo dicea: Un pescator che attende la marea Ho la barca laggiù nell'acqua bassa È tempora domani, e si digiuna Per mia fortuna; La mensa magra il pescator ingrassa (Siam salvi! Han riso. Sono ottanta Fra marinari e mozzi. Han tre decine Di remi e nulla più; due colubrine Di piccolo calìbro.Or va', con quanta Lena ti resta, e disponi le scolte Colà dove le macchie son più folte Io qui rimango a far l'ufficio mio Vanne con Dio.) Ah! pescator, affonda l'esca A te l'onda sia fedel Lieta sera e buona pesca Ti promette il mare, il ciel Va', tranquilla cantilena Per l'azzurra immensità; Una placida sirena Nella rete cascherà (Spia coi fulminei Tuoi sguardi accorti E fra le tènebre Conta i tuoi morti Sì, da quest'isola Deserta e bruna Or deve sorgere La tua fortuna Sta' in guardia! e il rapido Sospetto svia E ridi e vigila E canta e spia...!) Brilla Venere serena In un ciel di voluttà; ... Una fulgida sirena Nella rete cascherà!...


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