Gaetano Donizetti — La torre di Biasone

Vedi là, sulla collina Quella torre bruna bruna Sovra cui giammai ne inchina I suoi raggi amica luna Tra i cui ruderi deserti È perpetuo tenebror! Vedi! Spesso allor che il mondo dorme Se ti affisi in quei veroni Errar vedi oscure forme Di sibille, di stregoni Ed ascolti un suon di festa Che di tema agghiaccia il cor Fuggi, fuggi, o passeggero Dalla torre del mistero Su quei merli stanno assisi La sventura ed il terrore Quando l'alba in ciel si accende Sulla cima dirupata Una striscia si distende Di meteora insanguinata; E fra quella, orrendi spetri Stan giojosi a carolar: E poi tuona, a destra, il cielo La meteora in fiamma è volta E una donna in bianco velo Con la chioma all'aure sciolta Tra le fiamme si profonda Con un grido di dolor Spesso ardito cavaliere Desioso di ventura Per lo ripido sentiere S'avviava a notte oscura E tra gli orridi rottami Già spronando il corridor Ma tal fremito improvviso Gli agghiacciò nell'opra il core Che, di tema allor conquiso Volse indietro il corridore Invocando al suo ritorno Della Vergine il favor


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