Giacomo Puccini — Mimì è una civetta

RODOLFO Con amarezza ironica Mimì è una civetta Che frascheggia con tutti. Un moscardino Di Viscontino Le fa l'occhio di triglia Ella sgonnella e scopre la caviglia Con un far promettente e lusinghier MARCELLO Lo devo dir? Non mi sembri sincer RODOLFO Ebbene no, non lo son. Invan nascondo La mia vera tortura Amo Mimì sovra ogni cosa al mondo Io l’amo, ma ho paura, ma ho paura ! Mimì è tanto malata! Ogni dì più declina La povera piccina È condannata! MARCELLO Sorpreso Mimì? MIMÌ Fra sé Che vuol dire? RODOLFO Una terribil tosse L'esil petto le scuote E già le smunte gote Di sangue ha rosse... MARCELLO Povera Mimì! Vorrebbe allontanare Rodolfo MIMÌ Piangendo Ahimè, morire! RODOLFO La mia stanza è una tana Squallida... Il fuoco ho spento V'еntra e l’aggira il vento Di tramontana Essa canta e sorridе E il rimorso m'assale Me, cagion del fatale Mal che l'uccide! Mimì di serra è fiore Povertà l'ha sfiorita; Per richiamarla in vita Non basta amore! MARCELLO Che far dunque? Oh, qual pietà! Poveretta ! Povera Mimì!


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