Giacomo Puccini — Questo Mar Rosso

Ampia finestra dalla quale si scorge una distesa di tetti coperti di neve. A sinistra, un camino. Una tavola, un letto, un armadietto, una piccola libreria, quattro sedie, un cavalletto da pittore con una tela sbozzata ed uno sgabello: libri sparsi, molti fasci di carte, due candelieri. Uscio nel mezzo, altro a sinistra Rodolfo guarda meditabondo fuori della finestra. Marcello lavora al suo quadro: «Il passaggio del Mar Rosso», con le mani intirizzite dal freddo e che egli riscalda alitandovi su di quando in quando, mutando, pel gran gelo, spesso posizione MARCELLO Seduto, continuando a dipingere Questo Mar Rosso - mi ammollisce e assidera Come se addosso - mi piovesse in stille Si allontana dal cavalletto per guardare il suo quadro Per vendicarmi, affogo un Faraon! Torna al lavoro. A Rodolfo Che fai? RODOLFO Volgendosi un poco Nei cieli bigi Guardo fumar dai mille Comignoli Parigi Additando il camino senza fuoco E penso a quel poltrone Di un vecchio caminetto ingannatore Che vive in ozio come un gran signore MARCELLO Le sue rendite oneste Da un pezzo non riceve RODOLFO Quelle sciocche foreste Che fan sotto la neve? MARCELLO Rodolfo, io voglio dirti un mio pensier profondo: Ho un freddo cane RODOLFO Avvicinandosi a Marcello Ed io, Marcel, non ti nascondo Che non credo al sudore della fronte MARCELLO Ho diacciate Le dita quasi ancora le tenessi immollate Giù in quella gran ghiacciaia che è il cuore di Musetta... Lascia sfuggire un lungo sospirone, e tralascia di dipingere, deponendo tavolozza e pennelli RODOLFO L'amore è un caminetto che sciupa troppo... MARCELLO ... e in fretta! RODOLFO ... dove l'uomo è fascina... MARCELLO ... e la donna è l'alare... RODOLFO ... l'una brucia in un soffio... MARCELLO ... e l'altro sta a guardare RODOLFO Ma intanto qui si gela... MARCELLO ... e si muore d'inedia!... RODOLFO Fuoco ci vuole... MARCELLO Afferrando una sedia e facendo atto di spezzarla Aspetta... sacrifichiam la sedia! Rodolfo impedisce con energia l'atto di Marcello Ad un tratto Rodolfo esce in un grido di gioia ad un'idea che gli è balenata RODOLFO Eureka! Corre alla tavola e ne leva un voluminoso scartafaccio MARCELLO Trovasti? RODOLFO Sì. Aguzza L'ingegno. L'idea vampi in fiamma MARCELLO Additando il suo quadro Bruciamo il Mar Rosso? RODOLFO No. Puzza La tela dipinta. Il mio dramma I'ardente mio dramma ci scaldi MARCELLO Con comico spavento Vuoi leggerlo forse? Mi geli RODOLFO No, in cener la carta si sfaldi E l'estro rivoli ai suoi cieli Con importanza Al secol gran danno minaccia... E Roma in periglio... MARCELLO Con esagerazione Gran cor! RODOLFO Dà a Marcello una parte dello scartafaccio A te l'atto primo MARCELLO Qua RODOLFO Straccia MARCELLO Accendi Rodolfo batte un acciarino accende, una candela e va al camino con Marcello: insieme dànno fuoco a queila parte dello scartafaccio buttato sul focolare, poi entrambi prendono delle sedie e seggono, riscaldandosi voluttuosamente RODOLFO e MARCELLO Che lieto baglior! Si apre con fracasso la porta in fondo ed entra Colline gelato, intirizzito, battendo i piedi, gettando con ira sulla tavola un pacco di libri legato con un fazzoletto COLLINE Già dell'Apocalisse appariscono i segni In giorno di vigilia non si accettano pegni! Si interrompe sorpreso, vedendo fuoco nel caminetto Una fiammata! RODOLFO A Colline Zitto, si dà il mio dramma MARCELLO ... al fuoco COLLINE Lo trovo scintillante RODOLFO Vivo Il fuoco diminuisce COLLINE Ma dura poco RODOLFO La brevità, gran pregio COLLINE Levandogli la sedia Autore, a me la sedia MARCELLO Presto. Questi intermezzi fan morire d'inedia RODOLFO Prende un'altra parte dello scartafaccio Atto secondo MARCELLO A Colline Non far sussurro Rodolfo straccia parte dello scartafaccio e lo getta sul camino: il fuoco si ravviva. Colline avvicina ancora più la sedia e si riscalda le mani: Rodolfo è in piedi, presso ai due, col rimanente dello scartafaccio


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