Quartetto Cetra — Pietro Vughi Il Ciabattino

Sentite un po', sentite un po' Il vostro orecchio ben tendete Tra un istante voi saprete Questa strana storia d'una nuova danza Che nel mondo diverrà un'usanza La san pure quelli di Grumello sul Po Sentite un po', sentite un po' In un paese non lontano, a Rivarolo Mantovano C'era un ciabattino molto popolare Pietro Vughi, che nel riparare Scarpe vecchie, vi battea un martello così Seguitava così e cantava così: "Sol, la, sol, do, mi Do, mi, re, do si, la, sol, do, mi Sol, la, sol, do, mi Do, mi, re, do si, la, sol, do, mi" E perciò e perciò e perciò Questo ritmo creò Quel calzolaio Tirava, tirava, tirava, tirava lo spago Col suo martello Batteva, batteva, batteva, batteva la suola E perciò e perciò e perciò Il ditone pestò Picchia, picchia tutto il giorno Batti, batti anche la sera Picchia e batti giorno e sera, poverin! Balla pure il suo palchetto Con la raspa e col picchetto Con la spago, con la pece e il canarin! E perciò e perciò e perciò Questa danza creò Nel sentire questo ritmo Un maestro che passava Sulla porta si fermava ad ascoltar Tosto allor lo musicava "Vughi Vughi" lo chiamava E nel mondo lo lanciava lì per lì E perciò e perciò e perciò Tutto il mondo ballò! Vughi Vughi... E perciò e perciò e perciò Tutto il mondo ballò! Anche il barbiere Col Vughi, Vughi, Vughi, Vughi si può fare Pure Rossini Seppure ci fosse, proverebbe a ballare Anche la Toti e il Malipiero Col Vughi Vughi, cantando e ballando che male ti fa E così.... Pietro Vughi venne condannato E in esilio tosto fu mandato Con l'accusa che il Vughi Vughi creò


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