Smog (Quinto Asse) — Soliloquio

Strofa: Sto seduto al bancone, la vita serve il solito Se apro gli occhi sale il vomito, mi pare logico Soliloquio, tra me e me, proiettato in testa come monitor Schifo cronico!/ Ho una voce in testa che dice smettila Un altra invece dice prendila Lievita, nella mentre sto pensiero, "prendi la tua vita e convertila" come quando vuoi essere sincero, perdita/ Incolla le mani, ginocchia a terra come cristiani Scaccia pensieri a credito, "Sorry, i don't have money!" Per conoscere te stesso, cambierai te stesso Sarai diverso dall'oggi al domani/ Tu non mi conosci, tu non sai chi sia Ed è questo che mi rende famigliare Ho visto pochi posti lontano da casa mia Ma sono proprio quei posti che mi han fatto cambiare/ E ciao ciao arrivederci e ciao ciao Prendo il primo volo e dopo ciao ciao Chi scrive il vero non viene tanto ascoltato Poiché la verità qui ha mancanza di significato/ E mentre mi muovo da fuori ma vivo dentro Inizio ad apprezzare il suono del silenzio Ma mentre la mia testa suona Vorrei sentire almeno una parola, e spaccare questo specchio/ Ti sembro strano? Dimmi ti sembro strano? Me si attacca a me tranne quando ho la paglia mano Ti sembro strano? Dimmi ti sembro strano? Ucciderò me per salvarmi dritto in testa mi sparo/ E dammi un deca fra per calmarmi sai che mi spetta La rabbia non aspetta, gli altri pensieri affetta, son pur solitario come un asceta ma in compagnia di queste lame e questa seta/ Ritornello: Guardami, guardami gli occhi quanto son neri Nero come il colore di questi cieli Credo, credi che gli altri son tutti veri Meno dell'apparenza che in loro vedi/ Guardami, guardami gli occhi quanto son neri Nero come il colore di questi cieli Credo, credi che gli altri son tutti veri Meno dell'apparenza che in loro vedi/

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