Ildebrando Pizzetti — I Pastori

Settembre, andiamo. É tempo di migrare Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori Lascian gli stazzi e vanno verso il mare: Scendono all'Adriatico selvaggio Che verde è come i pascoli dei monti Han bevuto profondamente ai fonti Alpestri, che sapor d'acqua natìa Rimanga nei cuori esuli a conforto Che lungo illuda la lor sete in via Rinnovato hanno verga d'avellano E vanno pel tratturo antico al piano Quasi per un erbal fiume silente Su le vestigia degli antichi padri O voce di colui che primamente Conosce il tremolar della marina! Ora lungh'esso il litoral cammina La greggia. Senza mutamento è l'aria Il sole imbionda sì la viva lana Che quasi dalla sabbia non divaria Isciacquìo, calpestìo, dolci romori Ah perchè non son io co' miei pastori?


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