Ildebrando Pizzetti — Il clefta prigione

Oggi, Demo, gli è pasqua, oggi fiera: I prodi fan festa, e tirano al bersaglio: E tu, Demo mio, a Giànnina, alla porta del visire In catene, in ceppi, in trista carcere E tutto il mondo tel dicevano, e Turchi e Romei: Demo caro, sta savio, se ti tocchi l'armatolato "E che mal vi fec'io, che piangete su me? Faccia Iddio e la Vergine e sire san Giorgio Che guarisca la mia mano, ch'io cinga la spada E alfin venga la primavera, venga la state Che s'infrondino i rami e chiudano le viottole Ch'io prenda il mio fucile, ch'io cinga la mia spada Ch'io pigli l'opposto lato dei monti, dell'alte cime Ch'io faccia arrosto pecore pingui e grossi montoni Ch'io lasci madri senza figliuoli, spose senza mariti."


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